Una fotografia non può avere nessun significato oggettivo separabile da quello di colui che l'ha creata e o più tardi da colui che l'osserva. Si può dire che non ci può essere un modo univoco e corretto a priori per scoprire una qualsiasi assoluta verità riguardo ad essa. Perciò, non è importante ciò che i critici fotografici o i teorici della fotografia proclamano riguardo l'essere in grado di insegnare " come trovare i segreti e i significati delle foto di qualchedun'altro" una particolare fotografia non può mai essere letta come un libro o esternamente oggettivamente destrutturarla fino ad arrivare ai suoi "codici interni segreti"a nessuno in quanto una foto non mostra, può soltanto suggerire. Infatti il risultato può essere piuttosto differente da ciò che ci si aspettava di comunicare da colui che ha fatto lo scatto, dal momento che ogni spettatore in una interazione foto-persona ha il proprio punto di vista, assolutamente corretto per se stesso.
Nato il 31-3-950 inizia a fotografare parecchi anni fa, dopo un periodo di stasi riprende con il digitale. Attualmente lavora con corredo Olympus 4/3 composto da diversi corpi macchine e ottiche dal 22 mm al 400 tutte Zuiko.
Genere preferito street life e reportage.
Partecipa a concorsi nazionali, forum sul web, workshop con M, Vacchiano, con Shobha in India e F.Cito al Toscana foto festival.
E' uno dei responsabili del circolo fotografico "G.Tagliotti" di Genova.
1 commento:
La 9, la 11, la 13, e la 15, le ho trovate molto, molto ,molto belle.Le altre, anche se pregevoli, non mi entusiasmano.Pino.
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